Stefano Carnicelli

SCRITTORE

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Roberto Vecchioni a Ovindoli…

Si narra che sotto il cielo di Ovindoli sia arrivato un cantastorie. “Veniva dal mare”, da Francavilla, dove con altri amici musicisti aveva incantato la notte di una calda estate abruzzese. Portava con sé quel carico d’amore che non finisce mai; quella forza innata che lo rende giovane e bello a 76 anni suonati. E’ proprio così. Il Prof. Roberto Vecchioni continua ad attrarre, a diffondere gioia e bellezza. Portava con sé quel segreto che si chiama “Vita”; una ricerca costante di felicità ovunque… ogni giorno, in ogni piccola cosa della vita. Portava con sé un percorso di musica e parole incontenibile e dirompente; una sferzata alla pigra esistenza, un colpo ben assestato a un cattivo dolore. Un filo logico che unisce e che permette all’artista di dialogare con il pubblico. Portava con sé quella valigia ricca di mistero e di futuro. UNA NOTTE UN VIAGGIATORE; Un bagaglio che appartiene a tutti noi… per ritrovare, in ogni momento, i fili della vita. Anche la porta di casa smarrita nell’intensità di una nebbia, è lì che ci aspetta. Portava con sé la freschezza di COM’E’ LUNGA LA NOTTE… voli nel tempo alla ricerca degli antichi e straordinari ricordi mai perduti. E LA MIA RAGAZZA… dedicata a tutte le donne, all’universo femminile. Perché OGNI CANZONE D’AMORE è il canto d’amore infinito per la donna amata; un canto che supera ogni dimensione del tempo. Portava con sé MILADY, per chiosare sulla bellezza dedicata alle passioni coltivate. Aveva nel cuore la grinta di chi, come Alex Zanardi, è sempre pronto a sbugiardare il destino. E se non riesci? TI INSEGNERO’ A VOLARE è la giusta risposta al dolore provocato da un bieco destino. Si trascinava una ricchezza speciale da donare ai ragazzi. FORMIDABILI QUEGLI ANNI vissuti con una voglia di vivere smisurata. Un tempo che non sfugge, un tempo verticale che è lì al nostro fianco… soprattutto al fianco di un futuro che si chiama “Ragazzi”. Portava con sé L’INFINITO, in un ipotetico colloquio, di rara bellezza, tra Antonio Ranieri e Giacomo Leopardi… la forza di ritrovare, tra le pieghe di un troppo scontato e abusato pessimismo, la voglia del vivere. Amare la vita anche quando è la vita a non amare l’uomo. Aveva con sé quel carico di travolgente simpatia. Una divertente immaginaria scenetta di un sanguigno Guccini alle prese con un troppo perfezionista Beethoven. I tanti modi di amare di STRANAMORE. Portava con sé la potente preghiera de LE ROSE BLU… la rinuncia che va oltre la vita, fin negli infiniti contenuti della stessa, per farle rifiorire più belle che mai. Vita che dona vita. Aveva con sé, sul palco, EL BANDOLERO STANCO, LE MIE RAGAZZE e VOGLIO UNA DONNA; presentate con un’intramontabile agilità ed esuberanza canora. Ed ecco apparire, al suo fianco, VELASQUEZ. Si percepiva realmente… la voglia del viaggio, la partenza e il ritorno. Tutto senza paura, spinti dalla bellezza della scoperta. Dedicata principalmente ai giovani; tanti novelli Ulisse con la voglia di conoscere e, soprattutto, con la voglia di giustizia contro le ingiustizie. L’invito del Prof. è stato quello di trovare un Velasquez in ognuno di noi… anche attraverso una sempre attuale “Bella ciao”. Portava con sé, senza soluzione di continuità, un carico di sogni da riempire il cuore e l’anima. SOGNA, RAGAZZO, SOGNA… sempre e in ogni momento dell’esistenza e in ogni esiguo alito di vita. Aveva con sé l’amore di sempre. Un sentimento che abbraccia ogni cosa… un collante, una pelle cucita addosso, un perenne respiro, un inno alla vita e se il tempo avanza?… CHIAMAMI ANCORA AMORE. Aveva con sé straordinari musicisti come Roberto Gualdi (batteria), Antonio Petruzzelli (basso), Massimo Germini (chitarre) e Lucio Fabbri (polistrumentista). In particolare i veterani Massimo e Lucio, ormai da anni, impreziosiscono, con la loro arte, la magia dei concerti del Prof. Portava con sé anche la sorpresa di due travolgenti bis come LUCI A SAN SIRO e SAMARCANDA… veri pilastri di tanta musica e tante parole, seminate, negli anni, nei cuori di tutti noi e, in particolare, di chi sa veramente ascoltare il messaggio che proviene da un grande uomo. Perché l’uomo viene prima dell’artista. Aveva con sé la carica emotiva dell’intramontabile cantastorie che per oltre 2 ore ha deliziato una piazza gremita in ogni dove. Al termine, tante facce sorridenti. Evidentemente molti messaggi sono arrivati nel cuore dei presenti; messaggi condensabili nella semplicità di una frase: “Vivere sempre e comunque la vita; anche nei momenti difficili”. E forse è proprio questo il più grande insegnamento del Prof.

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