Stefano Carnicelli

SCRITTORE

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Il cielo capovolto

Francesco è un giovane di 24 anni e vive con suo padre, Mario, in un piccolo paese. Mario e Francesco sono legatissimi anche perché, entrambi, sono stati abbandonati dalla donna più importante, rispettivamente moglie e madre. Mario ama la musica d’autore e soprattutto ama analizzare la profondità ed il contenuto dei testi (in particolare, i testi e le musiche di Roberto Vecchioni ed Ivano Fossati). Mario trasmette questa passione a Francesco che recepisce molto bene pur avendo una giovane età. Francesco perde improvvisamente suo padre (viene investito da un auto pirata); perde la sua guida ed il suo faro. Scopre, improvvisamente, anche la parte ostile del destino e del fato: la mano sinistra del Suonatore. Resta in paese ancora del tempo ma sente il bisogno di evadere perché in quel posto ha vissuto i migliori anni della sua pur giovane vita, grazie alla perenne e costante presenza paterna. Ora senza Mario, è difficile superare e vivere il nuovo tempo che bussa alla porta. La sua non vuole essere una fuga perché non abbandonerà mai il suo paese, i suoi studi, la sua squadra di calcio ed i suoi amici. Francesco ha solo bisogno di riordinare le idee e vuole riacquistare fiducia nella vita. Riesce a trovare una occupazione estiva in un centro vacanze che si trova su di un’isola. Questo centro vacanze, per la straordinaria bellezza del luogo e per i meravigliosi colori che assumono, in certe ore del giorno, il mare ed il cielo, si chiama, appunto, “Il Cielo Capovolto”. È un posto incantevole pieno di verde, di colori intensi e di profumi straordinari; è un luogo meraviglioso che la natura ha donato all’uomo. Presso “Il Cielo Capovolto” Francesco incontra una figura femminile molto importante che si chiama Stella. I due ragazzi si conoscono, si avvicinano; scoprono, tra loro, la bellezza del dialogo, la profondità delle emozioni, la forza e la magia dei sogni. Proprio i sogni; quella parte della loro vita futura tanto voluta e sperata al punto di sognarla fino a renderla reale. Il nuovo tempo che arriva al Cielo Capovolto è un tempo sicuramente incantevole. Il destino, il fato, il Suonatore, dopo un primo periodo di felicità, di gioia e di magie emotive, purtroppo riserva ai due protagonisti musiche non gradite e sicuramente diverse. C’è il distacco perché ognuno deve ritornare alla propria vita; l’esistenza di ieri inesorabilmente bussa alla porta e nulla può fermare il tempo che avanza. Purtroppo non potrà essere un tempo “immobile”, ne si potrà ripercorrerlo al contrario come una sorta di replay. Resta la forza dei sogni e dell’amore ad alimentare le speranze di Francesco e Stella. Questa forza immensa consentirà ai due giovani di superare tutte le difficoltà che il Suonatore propone loro, per arrivare, infine, ad ascoltare la musica che tanto avevano atteso ma che un tempo avevano fortemente sognato. Grazie alla presenza di un tenente dei Carabinieri, si riesce anche a scoprire la verità sulla morte di Mario: Mario è stato volutamente investito (e quindi ucciso) forse perché amava, sopra ogni cosa, appunto, la verità. Nel finale, dopo tante sofferenze, Francesco e Stella si ritroveranno nel loro nuovo Tempo. Stella, in particolare, riuscirà a rispondere con la vita ad un’immonda violenza subita da parte del suo ex ragazzo, Ludovico. E la vita vince sempre…

TITOLO
Il cielo capovolto

AUTORE
Stefano Carnicelli

EDITORE
Prospettiva Editrice

PUBBLICAZIONE
2011

PREZZO
€ 12,00

–– hanno detto ––

Pino Roveredo

Discretamente, indossando il passo del riguardo, sono entrato dentro la scrittura di Stefano Carnicelli, e con la forza della curiosità ho afferrato la prima riga e poi mi sono lasciato trascinare dentro la storia. Rotolando lo sguardo tra le sue parole, ho incrociato la meravigliosa semplicità di una calligrafia popolare, e l’onestà di una narrazione che si narra senza usare il trucco degli effetti speciali, intendo quelli che imbarbariscono volutamente la lettura con cronache che si soffermano nello specifico di

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Maria Alberti

Ciò che ti colpisce, appena lo hai tra le mani, è la sua copertina. Miscuglio di tonalità d’azzurro, con spennellate che tendono all’alto, da destra verso sinistra, per uniformarsi nell’angolo superiore in un blu intenso. Non può che richiamarmi l’idea del mare e del cielo. Un mare ed un cielo profondo, un po’ agitato. Al centro due pennellate disegnano, nella mia mente, un paio di onde tranquille, da dove ha inizio una sfumatura verso il bianco, che suggerisce una nuvola

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Roberta

Caro Stefano, ti disturbo, come ti avevo anticipato, per dirti alcune cose su Il Cielo Capovolto. Non potevo obbligare i miei pensieri ed i miei pareri, sorti soprattutto a lettura conclusa, a restare chiusi in me. Certo è che, se su Anobii.com, mi è generalmente abbastanza facile recensire un libro letto, con il tuo non è e non sarebbe la stessa cosa. Sarà che abbiamo vissuto diversi concerti assieme, durante i quali ci siamo nutriti delle splendide poesie dei tuoi cantautori preferiti.

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Sara Rubagotti

Il giovane Francesco ha una vita serena, nonostante sia cresciuto senza madre, ma con un padre, Mario, che gli ha insegnato ad affrontare la realtà con umiltà e fantasia. E con queste due doti Francesco percorre i primi vent’anni della sua vita, divisa tra i campi di calcio e la musica di Roberto Vecchioni e Ivano Fossati. Gli occhi di Francesco sul mondo sono gli occhi di un ragazzo che ha fiducia, che ha il cuore buono, che crede nell’Amore;

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Domenica Massari

Conosco Stefano da quando eravamo adolescenti e lui è sempre stato uno dei miei migliori amici quando, d’estate, tornavo a Tornimparte per le vacanze. Ho sempre visto Stefano come una persona speciale ma non conoscevo affatto la sua grande capacità di scrivere e soprattutto di trasmettere profonde emozioni, attraverso i suoi scritti. Per anni non ci siamo più frequentati poi, nel febbraio del 2007, per due tristi vicende, sia per me che per lui, ci siamo risentiti e forse uniti

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Sergio Di Diodoro

Una scrittura onesta che non si compiace di virtuosi­smi o di ricercate finezze e che non lascia spazio ad artifici retorici o a funambolici passaggi spettacolari. Sul filo di una narrazione costantemente contenu­ta negli archetipi del classicismo espositivo, Stefano Carnicelli racconta la storia di Francesco e di suo padre Mario, attori del mondo, personaggi che vivo­no la quotidianità nel continuo procedere di sensa­zioni e stati d’animo comuni, che l’autore si compia­ce di rappresentare seguendo una linea melodica di grande discrezione,

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